Giuseppe Mantellassi, Benedetto Grechi, Marco BruniNe abbiamo accennato online, ne hanno già parlato alcune testate: la settimana scorsa abbiamo lanciato un progetto di innovazione che prevede l’uso di nuove tecnologie e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale in vigna e in cantina.

Chi sono i protagonisti?

Il progetto nasce da un bando della Regione Toscana a cui abbiamo partecipato come capofila e nel quale siamo felici di aver coinvolto anche altre realtà della zona: Fattoria Mantellassi, Fratelli Bruni e Azienda Montauto. Oltre a loro, c’è pure il supporto del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano Docg. Il progetto è stato redatto da Daniele Schirru, un bravissimo agronomo che in questi anni si è specializzato nella progettazione, e vede la collaborazione di due istituzioni accademiche molto importanti: l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sotto la direzione scientifica del professor Fabio Mencarelli. Insomma, stavolta i Vignaioli del Morellino di Scansano che già da soli sono un bel gruppetto di oltre 150 soci, sono accompagnati da una ricca squadra. Del resto, l’ha ricordato pure il nostro Benedetto Grechi, è solo in squadra che si riesce, di questi tempi, ad affrontare il mercato. Come Vignaioli fare squadra fa parte del nostro DNA, così come lavorare a favore del territorio. Insomma, questo è stato un passo più che naturale.

In cosa consiste il progetto di innovazione in vigna?

Il progetto inizia in queste settimane e avrà una durata di due anni. Durante questo periodo verranno implementate le tecnologie allo studio del Prof. Fabio Mencarelli dirige il team di ricercatori che stanno partecipando a questa iniziativa di ricerca. Le innovazioni si dividono in tre ambiti principali:

  1. uso dell’ozono, in vigna e in cantina
  2. uso di droni per monitoraggio dei vigneti
  3. uso di sensori e schede Arduino (se non sapete di cosa si tratta, non temete, lo spieghiamo tra poco)

trattoreA cosa serve l’ozono in vigna e in cantina

L’ozono è un gas la cui formula è O3, vale a dire che è formato da 3 atomi di ossigeno. Il suo interesse, in questo ambito, dipende dal fatto che ha una funzione disinfettante e sanificante sulle foglie. E induce anche una maggiore resistenza sulla pianta. Per questo l’idea è quella che, trattando piante e grappoli con l’ozono, sarà possibile mantenerli in salute usando questo gas in alternativa ai trattamenti chimici. In questo modo, poiché ozono non lascia residui, sarà possibile trattare le piante senza danneggiare l’ambiente, anzi. L’ozono, una volta usato, torna ossigeno. Inoltre, proprio perché l’ozono non lascia residui, sarà possibile fare trattamenti in vigna anche a ridosso della raccolta, senza alcun rischio per il consumatore finale.

Attenzione: poiché l’ozono è un gas instabile, viene non viene spruzzato direttamente sulle piante ma al momento il prototipo usato prevede l’uso di acqua ozonata mentre si sta studiando un altro strumento adatto.

Al tempo stesso, l’ozono potrà essere usato in cantina sia per ridurre o eliminare l’impiego di solfiti nel vino, sia per disinfettare e sanificare gli ambienti e gli strumenti per la vinificazione e la maturazione. Ancora una volta, il fatto che l’ozono non lascia residui permetterà un più facile recupero delle acque utilizzate in queste operazioni. Insomma, anche in questo caso la gestione delle risorse sarà ottimale.

L’uso dei droni in vigna

Negli ultimi anni sta prendendo piede anche un’interessante branca delle scienze agrarie che vede l’utilizzo di applicazioni tecnologiche come i droni all’interno del campo. Attraverso droni è possibile monitorare a costi molto più bassi che in passato il vigneto. Per motivi di terreno, posizione, esposizione al sole, ogni vigneto è infatti diverso dall’altro. Non solo, a volte ci possono essere delle differenze anche all’interno dello stesso vigneto: può cambiare il tipo di terreno, può cambiare anche il livello di umidità da un filare all’altro.

Il drone usato in questo progetto è capace di mappare un ettaro di vigneto in 6 minuti. Attraverso una camera iperspettrale e uno scanner 3D, fotografa il vigneto pianta per pianta ricavando informazioni relative a vigoria, stress idrico e altri dati fisiologici. Le mappe create dal drone saranno poi assemblate in un mosaico a formare il totale del vigneto grazie a dei punti di riferimento sul terreno chiamati ground control point.

scheda arduinoSensori e schede Arduino per monitorare il vigneto

Oltre al drone utilizzeremo anche altri microsensori a basso costo collegati a una scheda Arduino. Arduino è una scheda elettronica che, collegata a sensori e altri strumenti, permette di creare dei prototipi per hobby o per motivi professionali come nel nostro caso. Una curiosità: è stata inventata in Italia, e prende il nome da un bar di Ivrea dove si vedevano i fondatori di Arduino per discutere di questo progetto. Per intenderci, se la adottiamo a casa, ci può permettere di creare a casa un sistema per accedere le luci automaticamente quando arriva il crepuscolo. Nel nostro caso, invece, le schede Arduino, collegate a dei microsensori, serviranno a monitorare nel dettaglio il vigneto creando delle stazioni microclimatiche che archivieranno tutti i dati su una scheda di memoria SD (come quelle delle fotocamere) per poi comunicarli via Bluetooth agli operatori, anche a distanza. Inoltre sarà possibile attraverso uno spettrometro NIR collegato al computer, anch’esso mostrato durante l’evento di mercoledì, fare un’analisi prossimale delle foglie e dei grappoli.

Tutti questi dati raccolti attraverso i dispositivi Internet of Things, Internet delle Cose, permetteranno di costruire una mappa di prescrizione, una mappa che conterrà tutte le indicazioni per impostare il trattore e intervenire solo dove necessario.

Impatto ambientale minimo, massima sostenibilità economica

La sostenibilità ambientale è essenziale. E’ il modo che ci garantisce di assicurare alle prossime generazioni un futuro quanto più possibile salutare. Ma l’attenzione all’ambiente, per essere davvero portata avanti nel tempo, deve avere anche un riscontro economico. Per questo le innovazioni che oggi stiamo sperimentando nel vigneto e che speriamo possano in un futuro arrivare anche a vantaggio di altre aziende sono importanti. Perché riducendo l’uso di trattamenti chimici, assistendo la pianta solo quando e dove necessario, riduciamo l’impatto ambientale e riduciamo anche i costi. In altre parole, essere attenti all’ambiente vuol dire anche essere più efficienti. E tutto questo con un vantaggio finale per il consumatore che potr? assaggiare un vino attento all’ambiente, buono, e a prezzi accessibili.